Per i miei lettori italiani, presento un libro che ho letto un po' di tempo fa e che mi era piaciuto molto, nonostante alcuni difetti che ho menzionato in fondo alla recensione. Voglio proporlo adesso perché ne è uscito il seguito, che ho appena acquistato e che recensirò a breve.
Titolo: I Guastatori
Autrice: Bernadette Capone
Sullo sfondo di una Napoli
sotterranea, dove forze misteriose sembrano in grado di plasmare il destino
dell’umanità intera, si avvicendano le vite di molti personaggi in un arco
temporale che va dal diciottesimo secolo ai giorni nostri, fino ad una terribile
realtà alternativa. Tocca a tre giovani amici, Nico, Tommaso e Giorgia,
riportare ordine nel caos e restituire alla propria epoca storica i suoi
connotati originali. I tre ragazzi, proiettati in una versione del mondo
spaventosa e piena di pericoli, dovranno fare i conti con i propri difetti e le
proprie paure; saranno messi alla prova nei loro sentimenti e nelle rivalità
nascoste, ma avranno anche la possibilità di far emergere i tanti punti di forza
di ciascuno, rivelando doti che né loro né altri sospettavano e, soprattutto,
capiranno il valore di tante cose che quotidianamente si danno per scontate.
La storia narrata è avvincente,
piena di colpi di scena e cambiamenti di ambientazione e di realtà temporale. I
personaggi sono delineati molto bene; in particolare ho apprezzato la capacità
dell’autrice di rendere percettibile il grosso divario esistente tra la mentalità ed il modo di comportarsi dei tre protagonisti e l’umanità presente nel
mondo alternativo. Nico è il personaggio che ho preferito nel romanzo, non vi è
nulla di scontato in lui e la sua intelligenza e sete di conoscenza lo rendono
a mio avviso il più intrigante dei tre protagonisti.
Mi è piaciuta anche l’ambientazione,
in una Napoli piena di mistero che ora sono curiosa di conoscere più a fondo.
Particolarmente suggestiva la descrizione delle strette gallerie sotterranee
scavate nel tufo, materiale che assume connotati soprannaturali, quasi di
essere vivente e partecipe delle sorti del popolo con il quale da sempre
condivide quella parte di mondo. Ho trovato molto interessante e toccante anche
la parte che riguarda l’armistizio dell’8 Settembre, con una prospettiva sulle
successive vicende non così consueta.
La storia in sé è dunque molto meritevole, tuttavia il romanzo scivola un po' sullo stile, eccessivamente ampolloso per i miei gusti e infarcito di una stravaganza di aggettivi che appesantiscono la narrazione. Anche la formattazione non è sempre impeccabile.
Un romanzo che consiglio comunque di leggere per la sua originalità.
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